sabato 10 novembre 2012

Legge elettorale: un porcellum bis?


Oggi Bersani vuole il premio al 10%, o salta tutto. Prosegue è un attacco per indebolire la governabilità. Si cerca di avere un premio che qualsiasi cosa succeda consenti la governabilità, cioè il restare in carica il più possibile per avere la possibilità di governare, con una maggioranza inattaccabile, che se qualche decina tra parlamentari e senatori fossero in disaccordo, il governo continuerebbe ad avere la maggioranza, molto simile a quello che avviene oggi con il porcellum; per mandare a casa Berlusconi c'era stata quella presunta compravendita di parlamentari. Un governo inattacabile eletto dai cittadini, che voterebbero una serie di candidati per ritrovarsene degli altri al parlamento.


Pochi giorni fa abbiamo assistito alle votazioni negli USA, ha vinto Barack Obama, ha vinto il partito Democratico, ma si trova ad avere una delle due camere con maggioranza repubblicana e la maggior parte delle contee sotto il potere repubblicano. Insomma Obama è un presidente che si trova a governare una stato che l'ha scelto, ma che ha scelto anche i repubblicani. Obama dovrà fare delle leggi condivise, delle leggi che andranno approvate da tutto lo stato, non solo da una sua parte, insomma la democrazia vera e propria: un governo che fa le leggi il più condivise possibili. 
In Italia ci troviamo un Governo centrale (ma anche Regioni, province e comuni), che hanno una maggioranza amplia avendo avuto pochi voti di differenza rispetto agli avversari. Situazione veramente ambigua. Dei governi, che governano su tutta la popolazione, avendo avuto appena una percentuale dei consensi.
Oltre che ad Albenga, basti vedere anche ad Alassio, ci sono state due liste che hanno preso praticamente gli stessi voti, sono all'incirca 1/3 della popolazione, ma possono lo stesso governare su tutti i cittadini come più gli piace senza rendere partecipi le altre parti in campo.
Sul blog di Beppe Grillo c'è un intervento del Sen. Carlo Vizzini, Presidente Commissione Affari Costituzionali, ex membro del PdL ed ora nel PSI:
"Sono il Presidente della Commissione Affari Costituzionali, la Commissione che sta seguendo la legge elettorale. Sono anche, voglio ricordarlo, il Presidente di Commissione che ha ospitato Beppe Grillo in audizione sulla legge di iniziativa popolare che era stata presentata con 350 mila firme, ritenendo che allora fosse giusto ascoltare la voce di chi aveva raccolto il consenso di tanta gente per presentare una legge popolare.
Adesso stiamo discutendo la legge elettorale e il mio pensiero è che una legge elettorale debba essere fatta per migliorare il rapporto tra elettori e eletti e non per danneggiare o favore qualcuno, per avere un risultato trasparente, che rispecchia la volontà popolare. Questa è la vera democrazia che va difesa nel nostro Paese, perché da Presidente della Commissione ritengo che qualunque discorso che nasca dall’idea che se si fa una certa cosa potrebbe favorire l'ascesa del MoVimento 5 Stelle, è un ragionamento politicamente sbagliato. Perché le leggi elettorali non si fanno il funzione di chi bisogna favorire o sfavorire, ma semplicemente per ripristinare un rapporto corretto tra gli elettori e gli eletti, questo è l’unico principio a cui dobbiamo ispirarci.
Quando qualcuno dice: “Attenzione al premio, perché se poi lo prende Grillo…” vuol dire che se noi abbiamo fatto un premio, la lista di Grillo arriva alla soglia per avere quel premio. Democraticamente se lo prendono loro, quindi non possiamo costruire una legge elettorale in danno di qualcuno o per favorire qualcuno d’altro. Quando sento dire: “Attenzione che la soglia a questo punto la potrebbe superare anche Grillo”, mi disturba dal punto di vista della mia formazione culturale, nel senso che, non è che Grillo se la prende perché fa la marcia su Roma, ma perché si prende i voti degli elettori!
Riguardo a ciò che sta succedendo qui, altro che Terza Repubblica! Stanno rimettendo i collegi della prima Repubblica. Il proporzionale è un premio che non può prendere nessuno, sostanzialmente perché in questo momento non c’è né partito né coalizione che arrivi al 42,5 %. Tre voti di preferenza, una parte di liste bloccate, che sarà più alta di quello che è scritto nella legge, per motivi tecnici, che approfondendo si vedono subito. Per cui gli eletti della parte porcellinica saranno più di quelli che sono scritti nella legge, e se questa è la Terza Repubblica oggettivamente meglio mettere Andreotti Presidente del Consiglio e ripartire dalla Prima!"

Nessun commento:

Posta un commento