lunedì 20 maggio 2013


Ah, che bellu ccafè!”

 

L'ufficio informazioni turistiche di Albenga si trasforma in un bar:

ultimo appello prima dell'ennesimo passo indietro.




         In questi giorni in merito a questo “bar letterario” che si vuole fare in Piazza del Popolo, si è detto di tutto e il contrario di tutto. Se per altri casi è necessario andare a scavare in mezzo a carte e documenti vari, vedi la questione “Depuratore Ingauno”, questa volta è davvero semplicissimo trovare il “bandolo della matassa”. Se davvero si vuole avere un'idea della realtà scevra da ogni qualsivoglia manipolazione, bastano 2 minuti. E' sufficiente andare sul sito del Comune di Albenga, cercare alla destra della schermata iniziale la voce “per il cittadino” e poi cliccare su “bandi e avvisi”. Uno degli ultimi documenti che troverete è proprio il bando tanto osannato o criticato in questi giorni. Leggetelo e finalmente fatevi un'idea vostra e se serve indignatevi e fate sentire le vostre voci ( questo il link alla pagina del sito del Comune di Albenga dalla quale potete scaricare il bando e gli allegati:  http://www.comune.albenga.sv.it/servizi/bandi/bandi_fase02.aspx?ID=1485 ).
Le nuove tecnologie sono l'unico mezzo che abbiamo per tutelarci.

Basta con le opinioni fuorvianti, le frasi fatte e le bugie. Invitiamo i cittadini di Albenga a non tener conto delle dichiarazioni dei nostri carissimi politici ne tantomento delle nostre. Non dovreste nemmeno perdere tempo a leggere queste poche righe, andate a cercare il bando e allora si che gli accorati appelli dei nostri amministratori per difendere il loro operato non serviranno a nulla. Saranno i fatti a parlare.


Mentre l'assessore al Turismo della Città di Albenga annuncia che per la stagione estiva sono in programma più di 500 tra eventi e manifestazioni, in contemporanea, lo stesso Comune, pubblica un bando per chiudere definitivamente il centralissimo ufficio informazioni turistiche al centro di piazza del Popolo, con l'obiettivo di trasformarlo in un bar. Un po' come se Napoleone, dopo aver annunciato la sua campagna bellica, avesse regalato i suoi moschetti per rimpiazzarli con delle racchette da tennis.



Il Sindaco Rosalia Guarnieri, per difendere questa iniziativa, dopo le battute critiche del PD e le accuse sollevate dal nostro gruppo, risponde candidamente che in realtà, l'operazione “bar letterario”, ha valenza molto più ampia, poiché è volta a creare una sorta di centro polifunzionale che integrerà accoglienza, informazione turistica, biglietteria museale, punto di aggregazione per i ragazzi e chi più ne ha, più ne metta. Tutto bellissimo, se non fosse che, andando a leggere il bando che troviamo sul sito del Comune, le cose siano ben diverse. Il testo del bando di gara infatti, è quasi totalmente privo di tutte queste “mirabolanti peculiarità”. Non si parla né di informazione turistica, né di biglietteria museale. Si fa solo accenno, in maniera molto generica, alle 50 iniziative all' anno che il futuro gestore è “invitato” ad organizzare al suo interno, senza chiedere nient'altro, né una scheda degli eventi che si intendono realizzare, né un curriculum degli operatori, ai quali non è richiesta alcuna competenza specifica né esperienza professionale. Come verrà rendicontata quest'attività? Perchè il bando non richiede questi documenti? Senza questo genere di vaglio, non solo questa struttura non servirà a fornire alcun tipo di informazione, ma sarà anche vuota di ogni qualsivoglia intento sociale. Eventi del tipo “il mercoledì della brioche alla nutella”, “il sabato della pizzetta” o anche solo le semplici aperture serali, potranno rientrare tra le 50 iniziative di questo nuovo e fondamentale baricentro della società ingauna, sempre che qualcuno, a suo buon cuore, dato che non è indicato nel bando, vada a verificare che i 50 eventi si siano davvero svolti. Inutile ribadire che non sono né indicate tempistiche per la rendicontazione annuale degli eventi, né chi effettivamente se ne occuperà e in che modo.

Tra le mille motivazioni a sostegno del nuovo bar, c'è poi anche quella di voler creare un fantomatico centro di aggregazione giovanile, termine particolarmente di moda, il cui uso improprio, come in questo caso, non può che far indignare. Forse non tutti sanno che Albenga, qualche hanno fa, sotto l'amministazione Tabbò, è stata una delle pochissime città Italiane che si è aggiudicata un contributo davvero eccezionale, ben 500.000 euro per creare un centro di aggregazione giovanile sotto l'ex Cinema Astor. Hanno posticipato l'inizio lavori per anni, per problematiche legate al tetto, ma nonostante il ripristino della copertura sia stato portato a termine agli inizi del 2012, ad oggi, l'allestimento del centro giovani non è mai nemmeno incominciato. Anche in questo caso i nostri Amminstratori hanno preferito stupirci; sarebbe forse troppo scontato spendere quella cifra per realizzare questo tanto agognato centro per i ragazzi albenganesi. Meglio spiazzare tutti e creare magicamente un bar, facendo una concorrenza spietata ai sei che già si affacciano su piazza del Popolo e chiamare “centro giovani”, uno spazio sul lungocenta poco più grande di un box e che viene condiviso con la Consulta dei Disabili, con l' Unione Ciechi e con altre tre o quattro associazioni. Anche i ragazzi di Albenga, insieme agli esercenti ed ai turisti tutti, ringraziano sentitamente per questo nuovo preziosissimo progetto.

Tirando le somme, in questo bando di gara che chiunque può scaricarsi dal sito del Comune di Albenga, ci si concentra quasi esclusivamente sull'aspetto economico e commerciale della trasformazione; in buona sostanza, per un canone pari a poco più di 200 euro al mese, si vuole affidare ad un privato la gestione del centralissimo gazebo di p.zza del Popolo, che verrà trasformato in bar e ampliato, “rubando” spazio alla piazza per realizzare un dehor di 25mq. Ai bar già presenti tutt'attorno, non resta che aspettare che la rediviva fontana dei delfini, tra un condono e l'altro, venga un giorno allargata per farne una laguna, in questo modo, forse, diventando chioschi sulla spiaggia, potranno finalmente avere un po' di ritorno economico da questa bellissima idea.

Se solo Albenga promuovesse meglio il suo inestimabile patrimonio storico-artistico, potrebbe quasi unicamente con il turismo, risollevare l'economia dell'intera piana ingauna. Fino a che non ci si renderà conto che i pochi turisti che ancora riescono a trovare la torta di riso, non vengono per ammirare le nostre distese di seconde case, ma le bellezze che la storia e la natura ci hanno donato, continueremo ad andare nella direzione sbagliata.


Un' ultimo sospetto: visto l'aulico appellativo di “bar letterario”, speriamo che per realizzare questa opera ingegnosissima, non vogliano stupirci ulteriormente, usando in codesto gazebo a fini “letterari”, i libri della biblioteca civica, con lo scopo magari di renderla più inefficiente, ed un domani, avere la scusa per chiuderla e trasformarla in una bella pizzeria al taglio.


 
 
 
 
A parte l'amara ironia, invitiamo nuovamente tutti ad andare a leggere il bando che si trova sul sito del Comune di Albenga; non servono le nostre parole o quelle di altri, lasciate che siano i fatti a parlare e rendetevi conto da soli di cosa sia vero o meno, senza strumentalizzazioni o altro. Si chiamano atti pubblici, proprio perchè dobbiamo imparare a non farci prendere per il naso.
 



Comunicato stampa del 18 maggio 2013

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