mercoledì 15 maggio 2013

BAR LETTERARIO: I CONTI NON TORNANO


Il turismo, grande volano economico della riviera, ad Albenga pare essere un intralcio scomodo per la giunta comunale. È stato infatti deciso di chiudere il punto informativo situato nella centralissima Piazza del Popolo per far spazio ad un altisonante Caffè letterario di romantica memoria.
Si apprende che, come da atto n. 62 del 27 febbraio 2013 della Giunta Comunale che la trasformazione da Ufficio Informazioni Turistiche a Caffe Letterario avrebbe comportato i seguenti vantaggi:


  • luogo di somministrazione di alimenti e bevande
  • luogo di aggregazione e di incontro sopratutto per i giovani
  • luogo di lettura e consultazione libri riviste ecc.
  • luogo di promozione ed organizzazione di visite guidate alla città e dintorni
  • punto di informazione, creazione pacchetti turistici anche di intesa con le attività ricettivo-turistiche del territorio ingauno
  • punto di bigliettazione (sic) per visite ai musei o altre iniziative culturali


Notiamo, per inciso, che in  questa delibera,  la Giunta EVITA accuratamente di dichiarare la proprietà comunale della struttura adibita a Ufficio Informazioni Turistiche, di dare i riferimenti catastali della struttura  oggetto della trasformazione e, di fissare dei parametri economici per chi detto “Caffè letterario” andrà a gestire.
Alla pubblicazione del Bando di Gara si scopre  che il vincitore di questo bando dovrà corrispondere al Comune: 2500 € di base d’asta, un canone da 208 mensili, 7,5 €/mq. Secondo la stima dell’Ufficio Patrimonio, in riferimento alle cifre medie di mercato e a quelle fornite dall’Agenzia del Territorio, in  quella zona, l’affitto dovrebbe  essere compreso dai 300 ai 378 €/mq, perchè il Comune parte da una base d’asta che è il 55% in meno rispetto al valore di mercato?
La foglia di fico dietro cui il Comune si nasconde è proprio la gara da svolgersi che dovrebbe essere aperta, ma poi impone dei requisiti così restrittivi che danno adito al legittimo dubbio circa l’esito della gara stessa.
Anzitutto, dalla pubblicazione del bando (8 Maggio) alla scadenza (23 Maggio) corrono solamente 15 giorni, nei quali il candidato dovrà fornire:
  • un progetto per la riqualificazione del chiosco e dehor annesso;
  • un progetto dell’attività di presidio e socio-culturale per favorire attività per famiglie, giovani e bambini con particolare attenzione alla valenza aggregativa per la comunità LOCALE (se sei straniero le attività aggregative non son per te!!)
  • requisiti di onorabilità (mancanza di fallimenti alle spalle, procedure penali pendenti)
  • gli estremi di una società costituita con almeno il 50% dei giovani entro i 35 anni, iscritta alla camera di commercio ed immediatamente operativa dal giorno dopo l’aggiudicazione.


Con tutta la buona volontà, come si può incentivare l’imprenditoria giovanile se , dal momento della pubblicazione, si hanno solo 15 giorni per districarsi tra le puntuali richieste del Bando di Gara?
Senza contare che dei sei punti qualificanti definite dalla Giunta per giustificare la trasformazione dell’Ufficio Informazioni Turistiche in Caffè Letterario ben poche si son salvate nella stesura del Bando di Gara., In pratica è rimasto solo il bar con la somministrazione di cibo e bevande (la più lucrosa per il privato ) perdendo del tutto la valenza di utilità pubblica fondamentale, qual è, a nostro avviso, il punto di informazione turistico e biglietteria unificata a servizio e supporto dei musei cittadini!
Noi del Meet Up “amici di Beppe Grillo” vorremmo vederci più chiaro, capire perchè chiudere l’Ufficio Informazioni Turistiche  per trasformarlo nell’ennesimo bar, ( in Piazza del Popolo e dintorni si contano 10 tra bar e chioschi!) alzando, a giustificazione,  il paravento del “caffè letterario” per dare un po’ di “tono” ad una operazione onestamente indigesta di svendita di un bene pubblico per destinarlo ad un fine privato!
Lascia perplessi anche l’affermazione di Rosy Guarnieri che tra le motivazioni della trasformazione ci sarebbe anche il fatto che l’attuale Ufficio Informazioni Turistiche è “carente”. Trattandosi di un ufficio comunale ci si chiede perché, notata la “carenza”, il sindaco di Albenga non abbia  provveduto al potenziamento dell’ufficio magari impiegando   meglio i 2000€ + IVA spesi nel matrimonio del secolo: la fava e il salame.

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