Il
turismo, grande volano economico della riviera, ad Albenga pare essere un
intralcio scomodo per la giunta comunale. È stato infatti deciso di chiudere il
punto informativo situato nella centralissima Piazza del Popolo per far spazio
ad un altisonante Caffè letterario di romantica memoria.
Si
apprende che, come da atto n. 62 del 27 febbraio 2013 della Giunta Comunale che
la trasformazione da Ufficio Informazioni Turistiche a Caffe Letterario avrebbe
comportato i seguenti vantaggi:
- luogo
di somministrazione di alimenti e bevande
- luogo
di aggregazione e di incontro sopratutto per i giovani
- luogo
di lettura e consultazione libri riviste ecc.
- luogo
di promozione ed organizzazione di visite guidate alla città e dintorni
- punto
di informazione, creazione pacchetti turistici anche di intesa con le
attività ricettivo-turistiche del territorio ingauno
- punto
di bigliettazione (sic) per visite ai musei o altre iniziative culturali
Notiamo,
per inciso, che in questa delibera, la Giunta EVITA accuratamente
di dichiarare la proprietà comunale della struttura adibita a Ufficio
Informazioni Turistiche, di dare i riferimenti catastali della struttura
oggetto della trasformazione e, di fissare dei parametri economici
per chi detto “Caffè letterario” andrà a gestire.
Alla
pubblicazione del Bando di Gara si scopre che il vincitore di questo
bando dovrà corrispondere al Comune: 2500 € di base d’asta, un canone da 208
€ mensili, 7,5 €/mq.
Secondo la stima dell’Ufficio Patrimonio, in riferimento alle cifre medie di
mercato e a quelle fornite dall’Agenzia del Territorio, in quella zona,
l’affitto dovrebbe essere compreso dai 300 ai 378 €/mq, perchè il Comune
parte da una base d’asta che è il 55% in meno rispetto al valore di mercato?
La
foglia di fico dietro cui il Comune si nasconde è proprio la gara da svolgersi
che dovrebbe essere aperta, ma poi impone dei requisiti così restrittivi
che danno adito al legittimo dubbio circa l’esito della gara stessa.
Anzitutto, dalla pubblicazione del bando (8 Maggio) alla
scadenza (23 Maggio) corrono solamente 15 giorni, nei quali il candidato dovrà
fornire:
- un
progetto per la riqualificazione del chiosco e dehor annesso;
- un
progetto dell’attività di presidio e socio-culturale per favorire attività
per famiglie, giovani e bambini con particolare attenzione alla valenza
aggregativa per la comunità LOCALE (se sei straniero le attività
aggregative non son per te!!)
- requisiti
di onorabilità (mancanza di fallimenti alle spalle, procedure penali
pendenti)
- gli
estremi di una società costituita con almeno il 50% dei giovani entro i 35
anni, iscritta alla camera di commercio ed immediatamente operativa dal
giorno dopo l’aggiudicazione.
Con tutta la buona volontà, come si può incentivare
l’imprenditoria giovanile se , dal momento della pubblicazione, si hanno solo
15 giorni per districarsi tra le puntuali richieste del Bando di Gara?
Senza contare che dei sei punti qualificanti definite dalla
Giunta per giustificare la trasformazione dell’Ufficio Informazioni Turistiche
in Caffè Letterario ben poche si son salvate nella stesura del Bando di Gara.,
In pratica è rimasto solo il bar con la somministrazione di cibo e bevande (la
più lucrosa per il privato ) perdendo del tutto la valenza di utilità
pubblica fondamentale, qual è, a nostro avviso, il punto di informazione
turistico e biglietteria unificata a servizio e supporto dei musei cittadini!
Noi del Meet Up “amici di Beppe Grillo” vorremmo vederci più
chiaro, capire perchè chiudere l’Ufficio Informazioni Turistiche per
trasformarlo nell’ennesimo bar, ( in Piazza del Popolo e dintorni si contano 10
tra bar e chioschi!) alzando, a giustificazione, il paravento del “caffè
letterario” per dare un po’ di “tono” ad una operazione onestamente indigesta
di svendita di un bene pubblico per destinarlo ad un fine privato!
Lascia perplessi anche l’affermazione di
Rosy Guarnieri che tra le motivazioni della trasformazione ci sarebbe anche il
fatto che l’attuale Ufficio Informazioni Turistiche è “carente”. Trattandosi di
un ufficio comunale ci si chiede perché, notata la “carenza”, il sindaco di
Albenga non abbia provveduto al potenziamento dell’ufficio magari
impiegando meglio i 2000€ + IVA spesi nel matrimonio del secolo: la fava e il salame.
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