lunedì 21 ottobre 2013

Banchetto bagnato banchetto fortunato (anche se eran tutti molto incaz**ti.)

Il presidio di oggi ci ha lasciato piacevolmente sorpresi, sia per la notevole affluenza di cittadini (è venuta anche l’Acqua!) quanto per la preparazione sul tema acqua.
Abbiamo valutato anche la misura di quanto i cittadini albenganesi siano, con ragione, molto indignati.
Ieri il tema era il forno crematorio, oggi l’acqua: bene primario che temiamo diventi oggetto di speculazione economica come, del resto sta già succedendo per la sanità pubblica, svenduta al privato.
Chiedere la gestione pubblica dell’acqua non è un atto di disobbedienza civile o, peggio, di terrorismo, ma una sensata e legittima aspettativa dei cittadini.
Ringraziamo i quasi 200 cittadini che ci hanno dato la loro firma ma soprattutto il loro appoggio e la loro fiducia: noi continueremo ad occuparci dell’acqua pubblica  e chiediamo:


  • ritorno del civico acquedotto municipale nella disponibilità delComune
  • gestione pubblica delle risorse idriche e non appalto ai privati
  • risoluzione definitiva del problema depuratore sia sotto il profilo economico (no canone senza depurazione) che tecnico (collegamento con il depuratore di Borghetto)


Decidere ancora sulle  nostre teste? Acqua passata

venerdì 4 ottobre 2013

Il progetto del Forno Crematoria di Leca: tra percezione e realtà

La storia è nota ma è tanto incredibile che vale la pena raccontarla:

un pomeriggio di sole del 13 di Agosto, con tutti al mare o a lavorare, distratti dagli impegni che affollano la stagione in riviera, la giunta Comunale non ha trovato altro da fare che dare dando il via libera, senza coinvolgere minoranza e cittadini,  alla realizzazione di un forno crematorio alle porte del cimitero di Leca di Albenga, accettando la proposta di un pool di imprenditori che, senza uno straccio di appalto o gara pubblica, si vedrebbe affidata la gestione per i successivi 20 (o 30) anni dei 5 cimiteri locali, la creazione di 40 nuove edicole e, soprattutto, la creazione del sopra citato  Forno Crematorio, vero motivo dell'interessamento, che dovrebbe avere un ritorno economico a 6 e più zeri, tutti destinati ai magnanimi paladini, alla faccia della collettività!

I fidi consiglieri di maggioranza hanno cercato fin da subito di difendere l'idea, parlando di "opportunità per la città di avere un opera senza spender un soldo" (ma se son tanto generosi perchè non partire dalla realizzazione del DEPURATORE che manca da 30 anni?) o parlando di inquinamento ridotto, confondendo (volutamente?!?) le emissioni dovute alle caldaie a gas metano e a quelle dovute all'incenerimento di un feretro di legno e relativa salma.