giovedì 11 settembre 2014

Ispezione al Depuratore non funzionante di Bastia

Questa mattina abbiamo effettuato un sopralluogo al depuratore non funzionante di Bastia per meglio comprendere la natura del malfunzionamento e parlare con i funzionari comunali.

Sul sito erano presenti due membri del personale comunale, il Responsabile Ing. Burastero e il Funzionario Geom. Marchese, un tecnico e l'Ing. Gallea della ditta AMAT spa di Imperia, incaricata con ordinanza del Sindaco n°162 del 12-8-2014 di ripristinare il funzionamento completo del depuratore.



sia il personale del Comune di Albenga che l'ing Gallea sono stati molto disponibili a rispondere alle domande  che abbiamo posto. di seguito le risposte che abbiamo ricevuto


D: L'impianto di depurazione di Bastia è di tipo chimico o biologico?
Risposta: L'impianto di Bastia è di tipo biologico, con una flora batterica (come quella intestinale) che "digerisce" la carica batterica presente nell'acqua in entrata e ne abbatte i valori sino a quelli autorizzati dall'ASL per legge. 


D: attualmente il depuratore è funzionante?
Risposta: non completamente. la capacità depurativa dell'impianto in questo momento è intorno al 20/30 per cento


D: da cosa è stato determinato il guasto?
R: probabilmente dall'alluvione di gennaio scorso, in cui le forti piogge hanno fatto si che la sede dove è situato il depuratore venisse totalmente sommersa dall'acqua, coprendo interamente tutte le vasche e le apparecchiature dell'impianto, compromettendo l'equilibrio della flora batterica e, di conseguenza, la capacità depurativa.
il personale del comune è intervenuto ma il ripristino non è mai stato completo. è da precisare che i dipendenti comunali svolgevano l'incarico di manutenzione all'impianto a rotazione, quindi tutti gli addetti hanno conoscenze limitate sull'argomento. da poco tempo è stato deciso di assegnare permenentemente due lavoratori del comune, con buone conoscenze tecniche, alla manutenzione e controllo dei depuratori. essi effettueranno giornate di formazione presso la ditta AMAT. 
un'altra ipotesi sulle cause del malfunzionamento è che il progressivo aumento del carico insediativo e delle attività industriali e produttive, con un conseguente aumento della quantità di reflui e della carica inquinante da gestire, abbia ucciso la flora batterica e compromesso il funzionamento dell'impianto.


D: come funziona (quando funziona...) il depuratore?
R: sommariamente in questo modo: l'arrivo della fognatura viene grigliato per eliminare le parti più grosse, quindi viene trattato da fanghi che svolgono la funzione di "digerire" la carica batterica, poi avviene la denitrificazione (eliminazione dei composti dell'azoto). bisogna considerare tutto il sistema depuratore come un "organismo vivente". infatti questi fanghi digestori hanno necessità di materia da depurare in concentrazione definita per sopravvivere e riprodursi, tant'è vero che le piogge abbondanti, che notoriamente non sono raccolte in una rete di acque bianche, diluiscono troppo i reflui causando malfunzionamenti all'impianto. la cura della materia digerente è una delle azioni più importanti nella gestione del depuratore, e a tal proposito è stato ipotizzato di inoculare i fanghi digestori con anologhi fanghi prelevati dal depuratore di Campochiesa. la materia risultante dalla depurazione è un fango inerte che viene smaltito in discarica.

D: dove scarica il depuratore?
R: nel fiume Arroscia 

D: è ipotizzabile un inquinamento della falda, e dell'acqua potabile, dovuto al malfunzionamento del depuratore?
R: no. i pozzi di captazione dell'acqua sono lontani dal fiume

D: l'acqua scaricata nel fiume, in caso di funzionamento ottimale, può essere immessa direttamente nella falda p.es. a 2 km da qua?
R: certo. bisogna considerare che comunque lo scarico  nel fiume è una immissione in falda in cui l'acqua depurata viene ancora filtrata dagli strati di terreno del letto del fiume.


considerazioni finali
La manutenzione del depuratore non ha ancora risolto il problema della carica batterica dell'acqua che, ad oggi, esce non del tutto depurata dall'impianto e immessa nel fiume. Sicuramente a breve il problema verrà risolto, immettendo un nuovo ceppo di fanghi proveniente dal depuratore di Campochiesa o alimentando i fanghi di Bastia con prodotti specifici, con la speranza che ritornino a digerire la carica inquinante.
Sicuramente il problema di questo impianto, costruito nel 1984, è la piccola dimensione che lo rende suscettibile a variazioni della capacità di depurazione non più tollerabili al giorno d'oggi.
Certamente la soluzione migliore sarà collegare questo impianto e quello di Campochiesa alla rete fognaria e far convogliare tutti i eflui cittadini al nuovo depuratore consortile, qualsiasi esso sia (Borghetto S.S o Albenga).

3 commenti:

  1. il sistema convenzionale classico di cui sopra a digestori enzimi/flora batterica non è piu funzionale a causa dell aumento del volume di acque nere e soprattutto degli inquinanti chimici che li distruggono venendo meno la funzione depurativa.inoltre la massa semisolida denominata "fanghi" reflui và comunque smaltita in una discarica e quindi inutilizzata.

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